Signora fazzolettino, ti ho salutato ieri sera mentre dormivi,
guance rosse e sogni chiari -- e luci spente sulla via.
All'alba di questo orizzonte fuggo a valle tra i miei pensieri,
come mostri neri sotto i ponti, racconti nuovi di terra straniera,
alte torri scure, gatti in amore.
Signora di una vecchia di stanza, condottiero ribelle, isola fragile,
bella notte di stelle, dove vai, ora che non ti so?
Fiorirà questo campo di grano, fiorirà un bel giorno
lontano dal mio ritorno, lontano dal mio ritorno.
Ti scrivo che è notte ed è accesa la luce,
ti scrivo che ne è passato di tempo ed è sfiorito il giardino,
il giardino che un tempo era il nostro ritrovo,
primavera autunnale, nuvole al sole.
Vorrei poter incontrare ancora, anche da lontano, solo col pensiero,
poter ritrovare quel lungo stradone di mare...