L'accordo in do maggiore
e le scarpe bagnate dall'acqua del mare,
risalendo a cercare il fiume
o la serenità.
E l'indice puntato sul segreto,
delle modeste storie tra le vecchie, libertà
che ripetono le nuove, il prato
delle mie malinconie, buffe notizie
da leggere e succhiare --
non c'è veto all'ironia
dell'essere, e del contare.
Non voglio profeti al mio funerale,
sarà la voglia di dormire o il fiato.
Ho le tasche ancora piene
di bigliettini e vecchie mine,
sebbene mia madre ogni volta
se ne lamentasse.
Ed avevo (certo) trascurato
che la noncuranza dolce del vivere
non sottrae la sensazione curva
di esser dentro la giostra che gira.
Come in una figura arroccata,
ferma alla gioia iniziale
posso vederla adesso la vita
per un attimo astenuta dalla sua gran partita
ma sarà la voglia di tornare, infinita