Il coraggio non ce l'ho
maschero, bevo un po';
ballavo a tempo di … rabbia
ora dormo dentro me.
Il coraggio non me lo do
si è spezzato in due
cadono pezzi di sogni
non li raccolgo più.
Ti parlo di me
da quest'armadio straripante
di giacche scure;
ho voglia di te
di svegliarmi e di non contare
i vuoti di birre, amore, con te.
Ti prego, stai
sul mio cuore, stai
nel mio amore, stai
finché puoi;
tu sola sai,
mi conosci e sai
questo inverno che
sento in me.
Stai.
Sono un altro fuori di me
e non mi scrivo più,
vengo da mille risvegli
e non ci piango su.
Tracce di un amore che fu
disperatamente
tutti i birilli del bowling
sono rimasti su.
Ti parlo di me
delle rese e dei miei ritorni
senza chiave;
e parlo con te
occhi di lago dopo tanto mare,
tanto da annaspare.
Ti prego, stai
nei miei occhi, stai
nei miei specchi, stai
finché puoi;
tu sola sai,
mi conosci e sai
questo inverno che
sento in me.
Stai.
(M. Paoluzzi/Xanto)